L’importanza di chiamarsi Ernesto (di Oscar Wilde)

“È terribile per un uomo scoprire che per tutta la vita non ha detto altro che la verità”
Oscar Wilde

L'importanza di chiamarsi Ernesto
L’importanza di chiamarsi Ernesto

In un grande classico della drammaturgia di tutti i tempi, definita dallo stesso autore “commedia frivola per gente seria”, Oscar Wilde ancora una volta rivela tutta la sua ironia, la sua critica e la sua ferocia verso un ritratto di società che ritrova una grande attualità di rappresentazione. In un mondo in cui l’apparire conta molto più dell’essere, in cui la verità è un ostacolo e non un valore, Wilde inserisce i suoi personaggi come archetipi di tipi umani oggi più che mai riconoscibili. Perché dunque è così importante essere Ernesto? L’autore usa un gioco di parole impossibili da tradurre fra l’aggettivo “earnest” (serio, affidabile od onesto) ed il nome proprio “Ernest” che in inglese hanno la stessa pronuncia, collocando il voluto equivoco al centro di una commedia divertente, coinvolgente e di grande intelligenza, che trascina gradualmente il pubblico attraverso tre atti di crescente comicità. Due le strade seguite dai traduttori del testo in italiano: ignorare il gioco di parole e chiamare i personaggi Ernesto, oppure cambiare il nome ed adottare un nome italiano con il quale poter fare lo stesso gioco di parole: Onesto, Franco, Giusto. Noi abbiamo optato per la prima.

 

Trailer L’importanza di chiamarsi Ernesto

 

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